Anno 2008 – Risultati delle prove varietali di frumento tenero e duro
Le varietà che soddisfano le esigenze dell’agricoltura tradizionale non sempre sono in grado di far ottenere produzioni quantitativamente e qualitativamente soddisfacenti in biologico, dove l’agricoltore ha bisogno di adottare quasi sempre tecniche di tipo agronomico o preventive. E’ importante quindi poter utilizzare varietà, vecchie o di nuova costituzione, che siano produttive, ma soprattutto con elevate caratteristiche qualitative, di rusticità, capacità di competizione con le erbe infestanti, resistenza o tolleranza alle principali fitopatie.
Obiettivi:
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Individuare le varietà che meglio si adattano alla coltivazione secondo le disposizioni del Reg. CEE 2092/91 e successive integrazioni e modificazioni adottando tecniche colturali sostenibili nel tempo.
A tal fine sono stati presi in considerazione:
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Comportamento agronomico (in particolare la sensibilità ai patogeni)
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Rendimento produttivo
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Caratteristiche qualitative
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Predisporre o aggiornare delle Liste di Orientamento varietale per il biologico.
Tali liste potranno avere anche la funzione di stimolo per le ditte sementiere che hanno fatto la scelta, in modo parziale o totale, di convertire al metodo di produzione biologico la propria attività di moltiplicazione e selezione delle sementi.