Caldaia alimentata a cippato di legna

Per attenuare le oscillazioni tra le esigenze dell’utenza e la disponibilità della centrale termica, la caldaia è corredata di un serbatoio di accumulo dell’acqua calda (puffer) da 1000 litri. La distribuzione del calore alle diverse utenze (1.600 metri cubi di volumetria totale) è assicurata da una mini-rete di teleriscaldamento lunga circa 100 metri integrata con un impianto solare termico, costituito da 4 collettori piani sottovuoto collocati sul tetto di uno dei fabbricati serviti.
L’impianto viene alimentato con cippato di legna autoprodotto, derivante da colture di pioppo a rotazione breve (biennale) avviate dall’Azienda nell’ambito del progetto dimostrativo LIFE Seq-Cure e potenziate nel 2011 con un impianto a rotazione quinquennale (in totale 4 ha di superficie interessata).
Il funzionamento della caldaia viene costantemente monitorato in termini di produzione di energia termica, di consumo di cippato e di produzione di ceneri. Nel corso del progetto LIFE Seq-Cure sono state anche monitorate le emissioni, la produzione di ceneri e i consumi di energia elettrica dell’impianto. Le emissioni al camino non sono mai risultate al di sopra dei valori limite indicati dalla normativa, così come il contenuto di metalli nelle ceneri. I principali esiti della sperimentazione sono stati pubblicati sul supplemento 41 del mensile Agricoltura dedicato alle fonti rinnovabili, sulla rivista tecnica agriforenergy di dicembre 2011 e sul Report finale del Progetto Life Seq-Cure